Donna muore in ospedale esposta denuncia per malasanità

Siamo a Castelvetrano, dove i famigliari di una donna di 50 anni hanno esposto una denuncia per malasanità. La morte della donna è avvenuta lo scorso 31 agosto presso l’ospedale di Castelvetrano in seguito a diversi ricoveri e cure. Nello specifico la famiglia ha denunciato un presunto caso di malasanità e ha chiamato in causa anche l’Asp di Trapani per ottenere un risarcimento.

La famiglia accusa il fatto che la donna non sarebbe stata sottoposta a cure adeguate alla sua patologia che si sarebbe aggravata fino a portarla al decesso. I famigliari hanno anche chiesto la nomina, nel processo davanti al Tribunale di Trapani, di un collegio peritale al fine di accertare eventuali responsabilità dei sanitari.

L’accaduto per la denuncia per malasanità

La donna di 50 anni è morta lo scorso 31 agosto all’ospedale di Castelvetrano dopo diversi ricoveri e cure, la donna prima del decesso era arrivata in ospedale con una peritonite, l’accusa da parte dei famigliare nasce dal rilevamento di cure inappropriate e soprattutto la famiglia chiede come mai nei ricoveri precedenti della donna il caso sia stato trattato con superficialità e dimissioni della stessa.

Nel corso del processo davanti al Tribunale di Trapani i 4 familiari della donna hanno chiesto la nomina di un collegio di periti che possa far luce su eventuali responsabilità dei sanitari che hanno causato il decesso della donna, per poter chiedere un risarcimento. Questa richiesta deriva dalla volontà di fare chiarezza, attraverso la consulenza di personale medico e tecnico.

I precedenti

Non è il primo caso di malasanità di cui è accusata la struttura ospedaliera di Castelvetrano, infatti, già nel 2011 due medici della struttura erano stati accusati di omicidio colposo, sono sotto processo, davanti il giudice monocratico di Marsala Matteo Giacalone. Si trattava dei ginecologi Cataldo Anzalone e Vito Francesco Cuttone, che, secondo l’accusa, non compresero la gravità delle condizioni di una donna che, tre giorni dopo avere partorito, morì.

I due medici all’epoca furono accusati di avere sbagliato diagnosi, per “negligenza, imprudenza e imperizia”, dopo avere visitato la 32enne Girolama Leone. A portare la donna in ospedale, il 10 maggio 2011, era stato il marito della vittima.

La morte della donna fu per emorragia cerebrale e avvenne il 13 maggio 2011 presso il Policlinico di Palermo, dove la donna era stata trasferita in seguito alle complicazioni sopraggiunte. Girolama Leone, che era al settimo mese di gravidanza, morì dopo avere dato alla luce una bambina. Inizialmente i medici indagati furono otto, però, per sei di loro ci fu l’archiviazione.

Dalle indagini, condotte all’epoca dalla Guardia di finanza della Procura e coordinate dal procuratore Alberto Di Pisa, si è poi confermato che alla base della tragedia vi sarebbe stata l’errata diagnosi iniziale di Anzalone e Cuttone, che non seppero redigere l’esatto quadro clinico. I due medici non compresero il reale motivo dei forti dolori addominali accusati dalla donna, che solo all’indomani del ricovero fu trasferita d’urgenza all’ospedale di Trapani.