Storie di Malasanità
Neonato morto in ospedale: 7 indagati
La tragica vicenda del neonato morto presso l’ospedale “Santa Maria degli Ungheresi” di Polistena (in provincia di Reggio Calabria) è solo il più recente tra i casi di sospetta malasanità. Il neonato, figlio di due infermieri, è deceduto poco dopo la nascita, nonostante una gravidanza priva di complicazioni.
Neonato morto improvvisamente
Il parto, durato circa 20 ore, ha visto la madre richiedere ripetutamente un taglio cesareo, una richiesta che non è stata accolta dal personale medico. Le complicazioni che ne sono derivate hanno portato alla tragica morte del bambino. La famiglia, sconvolta, ha immediatamente chiesto spiegazioni, portando all’avvio di un’indagine ufficiale.
La Procura di Reggio Calabria ha avviato un’inchiesta, indagando sette membri dello staff medico dell’ospedale con l’accusa di omicidio colposo e lesioni personali colpose. Un’autopsia è stata disposta per chiarire le cause di questa vicenda del neonato morto subito dopo esser venuto alla luce, apparentemente in perfetta salute. Gli inquirenti stanno esaminando eventuali errori medici o negligenze che potrebbero aver contribuito al decesso.
Considerazioni sulla Sanità Regionale
L’episodio ha sollevato importanti interrogativi sulla qualità delle cure mediche nella regione e sulla gestione delle emergenze sanitarie.
La tragedia del neonato morto nei primi minuti seguiti alla nascita, ha messo in luce le carenze strutturali e le difficoltà croniche della sanità calabrese. La gestione dei parti complessi, la formazione del personale medico e le risorse disponibili sono temi di crescente preoccupazione. Le autorità regionali sono ora sotto pressione per rispondere a queste critiche e migliorare il sistema sanitario.
La morte del neonato a Polistena rappresenta una tragica perdita che necessita di risposte chiare e interventi concreti. La famiglia, la comunità e le autorità devono lavorare insieme per assicurare giustizia e prevenzione. È fondamentale migliorare le condizioni sanitarie e garantire che episodi simili non si ripetano, valorizzando il prezioso ruolo degli operatori sanitari e supportandoli adeguatamente.
La parte di Gruppo Sanititan
In questi casi così terribilmente irreparabili, Gruppo Sanititan è sempre dalla parte delle vittime e dei loro famigliari, convinti che sia dovuto almeno un risarcimento dalla giustizia.
In Italia purtroppo un quinto dei casi di malasanità si manifesta al momento del parto: un momento molto delicato sia per la donna che per il bambino.
A confermarci l’alto numero di errori prenatali e gestazionali sono i rapporti del Tribunale per i Diritti del Malato che ad oggi segnala l’area di ostetricia e ginecologia come un’area in cui si sviluppano i principali errori terapeutici e diagnostici.
Noi del Gruppo Sanititan siamo in grado di affrontare le controversie più difficili, sia contro medici che contro ospedali e in caso di risultato negativo, tutti i rischi sono a carico del nostro gruppo e alla vittima (o alla sua famiglia) non verrà richiesto alcun anticipo di denaro per visite o valutazioni specialistiche.
La prima consulenza viene data senza impegno a tutti coloro che abbiano subito un errore medico.
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